L'interesse del Maestro verso il
linguaggio visivo è testimoniato dalla sua attività
di pittore e dalla sua passione per la fotografia. Le sperimentazioni teatrali
fatte negli anni 1979-1981, alcune in collaborazione con il regista ed
attore Antonio Salines al Teatro Belli di Roma, si fondavano
sull'esigenza di una comunicazione artistica a più dimensioni. Quelle
proposte di "musica teatrale", basate tutte su composizioni d'autore (Monteverdi,
Orazio Vecchi, Luca Marenzio, Baldassare Donato, Durante,
Palestrina, Pergolesi, Bach, Villa Lobos),
si costruivano intorno a percorsi tematici. Il
Maestro aveva a cuore anche un progetto, purtroppo mai realizzato, di uno
spettacolo "acustico-visivo" in cui potessero appunto interagire, su un
piano più strutturale, immagini e suoni.
Non possiamo in questa sede delineare i complessi ed articolati rapporti tra linguaggio sonoro e linguaggio visivo, ma ci basterà osservare che il gesto direttoriale non è altro che una "traduzione" ottico-motoria di un pensiero musicale e che l'efficacia comunicativa del Direttore verso gli esecutori (e di rimando verso gli ascoltatori) dipenderà proprio dalla sua capacità traspositiva della musica in gesto. Oltre alle opere pittoriche, vengono qui proposti dei lavori multimediali che impiegano quadri d'autore insieme a registrazioni del Maestro, nello spirito proprio di quel progetto "acustico-visivo" sopra ricordato. In merito al discorso fatto sul gesto direttoriale, la sequenza delle immagini, che sottolineano i momenti più significativi dell'ascolto, servirà anche a poter meglio apprezzare la qualità interpretativa del Maestro, offrendo una specie di percorso "plastico" della sua direzione. |
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